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Emilio Faldella

La Grande Guerra
(cofanetto, 2 voll.)
Da Caporetto al Piave Vol.1°
Le battaglie dell'Isonzo Vol. 2°

 

Da Caporetto al Piave (1917-1918)

Pietra miliare della storiografia sulla Grande Guerra, opera straordinaria per comprendere fatti, modalità e cronologia degli eventi che cambiarono per sempre il Vecchio Continente.
Il primo volume de La Grande Guerra si apre con la descrizione delle prime operazioni militari italiane nella primavera del 1915, quando l'impreparazione dell'esercito e l'esitazione dei comandanti ostacolarono l'avanzata nel territorio nemico.
 Sfuggirono così facili successi che non furono conseguiti neppure negli anni successivi, dopo che gli austro-ungheresi ebbero rinsaldato le difese sul confine italiano. Stabilizzato il fronte, Cadorna sferrò una lunga serie di offensive strategiche nel settore carsico, ciascuna delle quali è qui dettagliatamente analizzata nel suo sviluppo e nei suoi risultati. L'autore offre precise valutazioni sull'operato del Comando Supremo italiano, che al pari dei comandi degli altri eserciti in guerra non ebbe alternative all'assalto frontale contro le linee continue delle difese avversarie; ma nota anche che le perdite austriache furono in genere percentualmente superiori a quelle italiane, sfatando così il ricorrente mito negativo della manchevole condotta della guerra da parte italiana.

Si trattò, invece, di una situazione, tipica di tutti i teatri di guerra del primo conflitto mondiale, che inevitabilmente portò a stragi sanguinosissime sul Carso come nelle Fiandre o in Galizia.
Il volume si conclude con la descrizione dell'undicesima battaglia dell'Isonzo, la più sanguinosa delle "spallate" carsiche, che costò la perdita di 250.000 uomini ai due eserciti in lotta, ma che nel settembre 1917 fruttò all'esercito italiano l'importante successo strategico della conquista dell'altipiano della Bainsizza.

Le battaglie dell'Isonzo Vol. 2°
Nel secondo volume de La Grande Guerra sono narrati gli eventi più drammatici del conflitto, ricostruiti da Faldella con solida competenza tattico-strategica e libertà di giudizio.
Apre il volume una dettagliata analisi della battaglia di Caporetto che individua con precisione le complesse responsabilità che determinarono la più grande disfatta mai subita dell'esercito italiano.
L'operato del generale Badoglio, che mal comandò il proprio Corpo d'Armata, l'insubordinazione del generale Capello, che non eseguì gli ordini di Cadorna, ma anche la generale sottovalutazione della minaccia nemica e la manchevole azione di numerosi comandi in sottordine trasformarono in poche ore un'offensiva tattica in una sconfitta strategica senza precedenti. L'esercito italiano seppe riscattarsi con la strenua resistenza della battaglia di arresto sul Piave e sul Grappa, quando inferiore per numero e mezzi infine frenò l'avanzata austro-tedesca.

Allora l'esercito subì una profonda trasformazione: a dispetto dei 300.000 soldati e dei 3.000 cannoni perduti nella ritirata, e grazie allo sforzo di tutta la nazione rinacque più agile e meglio equipaggiato. Come sottolinea Faldella, venne poi maggiormente stimolata l'iniziativa dei singoli comandanti, e anche per questo fu contenuto l'ultimo sforzo dell'esercito imperiale del giugno 1918.
L'opera si chiude con il resoconto della grande battaglia di Vittorio Veneto, quando l'offensiva italiana, travolte le linee austriache, portò alla capitolazione della monarchia absburgica e, il 4 novembre 1918, finalmente alla pace