Credo che il cristiano sia uno che sacrifica la mezza
verità per la salvezza della verità intera, che abbandona un concetto
incompleto e imperfetto di vita per una vita integrale, unificata e
strutturalmente perfetta.
L’entrare in questo genere di vita non è la fine del viaggio, ma solo
l’inizio”. Un viaggio che si conclude là dove era iniziato, o meglio,
un viaggio che non può concludersi ma che procede d’inizio in inizio.
“Non finiremo mai di cercare. / E la fine della nostra ricerca / sarà
l’arrivare al punto da cui siamo partiti / e il conoscere quel luogo per
la prima volta” (T. S. Eliot).
Un circolo vizioso, dunque?
No, se – come Merton – si riconosce con stupore rinnovato che il punto
di partenza non siamo noi ma è Dio in noi.
Piuttosto un progressivo penetrare nella profondità dei misteri di Dio
attraverso una sempre più consapevole conoscenza di noi stessi e dei nostri
limiti.
Questo libro ci parla dei preparativi per il
viaggio, degli strumenti e degli alimenti indispensabili per affrontarlo,
delle zavorre che lo rallentano, delle paure e dei pericoli che possono
attraversarlo o interromperlo, delle speranze che lo rendono attraente.
Thomas
Merton (Prades 1915 - Bangkok 1968), monaco trappista e poeta, ha
saputo trasformare la sua ricerca contemplativa ed eremitica in un ponte per
il dialogo con il mondo moderno e con le religioni orientali.
Il diario del suo cammino interiore – La montagna dalle sette
balze – lo ha fatto conoscere al grande pubblico dei cinque
continenti. Di Merton le nostre Edizioni hanno pubblicato La
contemplazione cristiana
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