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Roger Scruton

La cultura conta
Fede e sentimento in un mondo sotto assedio

 

Quanto è importante la cultura? Qual è il peso del sapere tradizionale nella formazione e nella vita degli uomini d’oggi? Dobbiamo dare credito a chi decreta la morte della cultura occidentale, con i suoi ‘mostri sacri’, i vari Platone, Aristotele, Dante, Shakespeare, che niente hanno più da dire ai ragazzi di oggi, ma anzi possono contribuire a isolarli dai loro pari e confinarli in una situazione di disadattamento rispetto al mondo in cui si trovano a vivere, condannandoli quanto meno all’eccentricità?

A questa posizione, che ha oggi un seguito molto diffuso, risponde Roger Scruton, filosofo di fama capace di una scrittura accattivante. In un contrattacco audace e persuasivo contro il nichilismo e la decadenza del gusto estetico imperanti, egli prende le difese della tradizione classica, nelle sue espressioni artistiche, letterarie, musicali, mostrando come la cultura sia non solo una forma di conoscenza, ma una conoscenza ‘emozionale’, che riguarda ben da vicino la nostra vita, le cose che facciamo e i sentimenti che proviamo.

E infine, ci ricorda Scruton, la cultura delle nostre tradizioni è una conoscenza ‘morale’, un bagaglio di giudizi etici oggi sotto minaccia, una preziosa guida per il nostro agire che siamo chiamati a difendere, preservare e sviluppare

L'autore
Roger Scruton, filosofo, scrittore e giornalista, insegna all’Institute for the Psychological Sciences della Virginia. Tra i suoi molti libri ricordiamo, tradotti in italiano: Guida filosofica per tipi intelligenti (1997), La filosofia moderna. Un compendio per temi (1998), Spinoza (1998), L’Occidente e gli altri. La globalizzazione e la minaccia terroristica (Vita e Pensiero 2004), Manifesto dei conservatori (2007).