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Tra le sfide che l’attuale
orizzonte culturale pone al cristianesimo vi è quella della possibilità di
pensare Dio.
La sfida proviene da due versanti: il dialogo con le altre tradizioni
religiose, per cui sembrerebbe che si possa mantenere la realtà di Dio al
di là delle categorie storico-culturali, e la ‘dissoluzione’ di Dio nel
divino.
La riflessione teologica cristiana è provocata, dal canto suo, a
riproporre in forma plausibile l’identità trinitaria dello stesso Dio.
Lo sforzo compiuto dal pensiero cristiano lungo i secoli, che non ha mai
rifiutato il confronto con le istanze del pensiero coevo, diventa stimolo a
mantenere fiducia nella capacità della fede non solo di affermare, bensì
pure di illustrare l’originalità della figura cristiana di Dio, quale si
è mostrata in Gesù Cristo e nello Spirito.
Questo Manuale di dottrina trinitaria, accettata la sfida, non
semplicemente illustra con dovizia di dati il contenuto della rivelazione e
il portato della tradizione teologico-dogmatica, ma soprattutto conduce alla
radice della questione: facendo tesoro della riflessione classica sulla
analogia e della ripresa di questa nel pensiero contemporaneo, introduce il
lettore a scoprire la via per la quale Dio diventa pensabile.
E non si tratta di un divino genericamente
inteso, bensì del Dio della rivelazione.
Il confronto serrato con i modelli di pensiero del passato e con le ipotesi
recentemente proposte inizia a un metodo di indagine. È questo l’apporto
singolare dell’opera.
Ci si trova tra le mani, infatti, un’autentica manuductio:
il lettore, lasciandosi da essa guidare, è condotto alla conoscenza della
Tradizione e al ripensamento della stessa.
Non pura ripetizione, quindi, neppure della visione biblica; piuttosto una
pregevolissima illustrazione pensata della dottrina trinitaria. Per
questo, se il volume richiede una certa fatica, essa è ampiamente ripagata:
al termine ci si accorge di come la fede cristiana, lungi dal mortificare la
ricerca su Dio, la metta in movimento e vinca la sfida del pensiero che si
limita all’ovvio.
Anche così la riflessione teologica contribuisce a far conoscere la novità
del Dio di Gesù.
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