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Adriano Bolzoni

I DANNATI DI VLASSOV
Il dramma dei Russi antisovietici nella seconda guerra mondiale

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«Milioni e milioni di russi, in forme e modi diversi, hanno legato la propria sorte e la propria vita alla sorte e alla vita degli invasori pur di combattere il potere sovietico.»

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Durante il conflitto in Europa, circa 3 milioni di russi affiancarono le forze armate di Hitler.
 Dal Caucaso ai Paesi baltici, dall’Ucraina alle pianure attraversate dal Don e dal Volga, si schierarono con gli invasori e presero le armi per battersi contro l’Armata Rossa.

Quando fu evidente la sconfitta della Germania, masse di militari e civili provenienti dai territori occupati ad est dalla Wehrmacht preferirono seguire l’alleato in ritirata e rifugiarsi in occidente piuttosto che ritornare sotto il giogo di Stalin.
Gli anglo-americani, cedendo alle pressioni di Mosca, consegnarono tutti i russi anticomunisti, contro la loro volontà e con cinismo, nelle mani del boia sovietico: cosacchi, baltici, caucasici, ucraini, donne, vecchi e bambini furono così condannati a morte certa, destinati a riempire fosse comuni o i campi dell’Arcipelago Gulag.

Un’oscura e tragica pagina, in particolare quella dell’armata del generale Vlassov, ancora oggi poco conosciuta o ignorata, raccontata sulla base di un’attenta ricerca condotta su documenti, scritti, diari e testimonianze dell’epoca

L'autore
Adriano Bolzoni (1919-2005), combattente in Grecia e Montenegro, poi corrispondente di guerra, è stato direttore de «Il Borghese» e appassionato studioso di questioni storico-militari. È stato regista e sceneggiatore. Con Mursia ha pubblicato Allah Akbar (1997).