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L’immagine
di Dio nell’uomo
non è un dato di fatto legato alla creazione,
ma la vocazione costitutiva dell’alleanza,
è la chiamata a essere a imitazione di Dio:
come lui amanti in piena gratuità,
fedeltà e compassione.
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Queste pagine scaturiscono da un’idea
originale: la teologia biblica deve essere il grembo entro cui cresce la
riflessione teologica, poiché quest’ultima non è nient’altro che
interpretazione del linguaggio simbolico della Bibbia. Il linguaggio
figurato ha un peso determinante nel parlare biblico su Dio: di Dio si dice
che ha occhi e mani, che ha passione e tenerezza.
E questo ci conduce a un’immagine di Dio del tutto differente da
quella del Dio dei filosofi: un Dio soggetto, invece che un Dio oggetto, un
Dio persona, invece che un Dio forza, un Dio per l’uomo, invece che un Dio
in sé.
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L'autore
Armido Rizzi (Belgioioso
1933) è membro della direzione di Filosofia e teologia e della
redazione di Servitium e di Rivista di teologia morale.
La sua apprezzata riflessione teologica spazia su temi di confine fra
teologia e problematiche antropologiche, in cui si incrociano il religioso,
l’etico e il politico.
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