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Le
modifiche apportate dal terzo decreto correttivo n. 152/2008
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I recenti interventi normativi in
materia di opere pubbliche delineano un nuovo scenario caratterizzato da una
spiccata commistione tra “pubblico” e “privato”. Si può dire che la
Pubblica Amministrazione ha cambiato volto.
Ad un'Amministrazione tradizionalmente deputata a finanziare in via
esclusiva gli interventi per la realizzazione delle grandi infrastrutture si
affiancano ora i privati, attraverso il ricorso a nuovi e duttili strumenti
operativi, già sperimentati da tempo con successo negli altri Paesi
europei.
Il “project financing” riveste una importanza strategica per lo sviluppo
di opere di notevole interesse pubblico e particolare onerosità, offrendo
all'Amministrazione appaltante, a seguito del lifting attuato con il terzo
decreto correttivo n.152/2008, un'ampia possibilità di scelta tra vari
moduli diversamente strutturati ma ugualmente appetibili. Il “general
contractor” assicura alla stazione appaltante una migliore qualità
dell'opera, con un contemporaneo risparmio di risorse ed una contrazione dei
tempi di realizzazione. In breve, offre un “pacchetto unico”, assumendo
direttamente la responsabilità di assicurare il risultato pattuito.
L'Amministrazione non si indebolisce, non arretra,
semplicemente consente ai privati di partecipare allo svolgimento di
funzioni e compiti una volta di sua esclusiva pertinenza, sperimentando
forme di coinvolgimento che consentono di sfruttare al meglio le potenzialità
dei soggetti che a vario titolo operano nel nostro contesto economico
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