PUTINISMO
E LE MINACCE PER L'OCCIDENTE
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Negli
anni Novanta, la Russia era un paese democratico in cui si svolgevano libere
elezioni e dove le opinioni politiche potevano essere apertamente espresse.
Era però anche un paese teatro di violenti conflitti e di estrema
povertà.
Sfruttando il malcontento per l’instabilità economica e politica,
Vladimir Putin, un ex funzionario del KGB, è riuscito a impossessarsi delle
leve dello stato russo.
Nel 2008, dopo otto anni da presidente, Putin è tornato a fare il
primo ministro: il controllo della polizia segreta, dei media, degli
oligarchi, del partito Russia Unita e delle organizzazioni giovanili che lo
fiancheggiano, ne fanno l’uomo più potente in Russia dai tempi di Stalin.
Lucas descrive come la cerchia di Putin stia assumendo il controllo
dell’apparato industriale, taglieggiando le aziende private e riducendo al
silenzio chiunque critichi la sua gestione.
Più la Russia sembra diventare illiberale, più
aumenta la presa sul mercato europeo del gas destabilizzando l’UE, mentre
Georgia, Ucraina e altre nazioni vengono intimidite con lo scopo di essere
fatte rientrare nella vecchia sfera d’influenza sovietica
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