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Il dibattito
sull’economia sociale di mercato, come soluzione alla crisi del sistema
italiano, è stato recentemente protagonista sulle principali testate
giornalistiche. Autorevoli commentatori hanno argomentato pro o contro
questo modello.
Ma quali sono le caratteristiche e gli sviluppi storici e teorici che lo
renderebbero proponibile nel contesto attuale?
L’Autore ne ripercorre la genesi, a partire da quel filone del liberalismo
europeo chiamato ordoliberalismo, fino all’originale
interpretazione di don Luigi Sturzo in Italia.
Basata su alcuni capisaldi quali l’economia di mercato, la libera
iniziativa, la lotta ai monopoli (pubblici e privati) e la stabilità
monetaria, l’economia sociale di mercato è distante sia dalle dottrine
interventiste come dal capitalismo selvaggio.
Al centro c’è l’idea che il sistema economico, per esprimere al meglio
le proprie funzioni produttivo-allocative, dovrebbe operare in
conformità con una “costituzione economica” che lo Stato stesso
pone in essere.
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Sommario
1 - Quadro storico
2 - L'Ordoliberalismo - La scuola di Friburgo
3 - L'economia sociale di mercato - Ludwig Erhard
4 - L'umanesimo liberale di Ropke
5 - La ricchezza italiana
6 - L'interpretazione sturziana
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