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Stoneleigh è una di quelle piccole città del New England che Amidon
predilige per ambientare le sue storie, sulla scia di grandi scrittori come
John Cheever e John Updike. Una cittadina in fondo tranquilla, progressista,
dove tutti si conoscono.
Ma cosa succede se la figlia di un noto ubriacone arrestato per sospette
molestie pedofile denuncia per tentato stupro e violenza privata un
ricchissimo newyorkese, possessore della più bella tenuta della zona? Un
personaggio estraneo al tessuto sociale del luogo, un vacanziero, ma molto
molto potente?
La polizia pensa subito che in realtà la ragazza stia cercando di coprire il
padre. Qualcuno che tace conosce la verità, però, e a indagare per
scoprirla è Edward Inman, il responsabile di gran parte dei tanti, e
costosi, sistemi di sicurezza installati nelle case dei cittadini per bene.
L'indagine coinvolge il figlio adolescente di Kathryn, la donna che Edward,
malmaritato e infelice, ama da sempre, e una studentessa del college locale,
innamorata di un professore molto attraente e stranamente irrequieto...
In questo nuovo romanzo Stephen Amidon dà prova della stessa maestria con
cui ha ritratto un'altra città nel precedente, Il capitale umano. Ancora una
volta al centro della vicenda non ci sono soltanto i personaggi che la
vivono, ma l'America stessa, divisa tra la necessità di progresso e la
difesa dei valori tradizionali, inquinati proprio dagli inevitabili
cambiamenti che questa necessità comporta.
La storia ha il ritmo di un buon thriller
cinematografico, i personaggi suscitano empatia, la dinamica complessa dei
rapporti tra genitori e figli adolescenti, e tra giovanissimi, viene
raccontata senza forzature ed eccessi, facendo del romanzo un capolavoro di
suspense e introspezione psicologica |