. Da
sempre, anche fra i suoi contemporanei, Paolo ha avuto dei
nemici, oltre che discepoli e ammiratori. Nei secoli passati è stato messo
sotto accusa soprattutto per il suo atteggiamento nei confronti della legge
e della circoncisione, nel nostro tempo a lui si rimprovera
la sua vera o presunta ostilità nei confronti della donna.
"La donna taccia nelle assemblee" questa è una
delle sue frasi maggiormente incriminate.
Ma che cosa ha detto davvero Paolo e che cosa voleva dire?
L'autore, noto biblista, esamina gli scritti di Paolo anche alla luce
della sua prassi nell'evangelizzazione e conduzione delle Chiese da lui
fondate.
A Filippi, Corinto, Efeso
sceglie come collaboratrici alcune donne alle quali non
chiede certo di tacere!
I testi sotto accusa sono due.
Il primo è in 1Cor 11 e ha come tema «l’uomo che prega o
profetizza e la donna che prega o profetizza» (v. 4-5).
Come dice il suono delle parole, che sono identiche per uomo e donna, questo
testo di Paolo non è in alcun modo antifemminista.
L’altro testo è quello di 1Cor 14,33-35, che senza ombra
di dubbio impone il silenzio alle donne nelle assemblee, ma non è facilmente
attribuibile a Paolo, in quanto contrasta con altri testi paolini, fra i
quali anche 1Cor 11,5.
Di fatto, l’imposizione del silenzio alle donne di 1Cor 14,33-35 può avere
altre due o tre attribuzioni.
Potrebbe essere una glossa di un copista, entrata poi nel testo della
lettera, oppure potrebbe riprendere le parole di un gruppo di corinzi contro
i quali reagisce (o reagirebbe) lo stesso Paolo in 1Cor 14,36.
Un libro appassionante per l'attualità
del tema, affrontato con linguaggio sciolto, comprensibile e rigoroso
L'autore
GIANCARLO BIGUZZI
Professore
ordinario all’Urbaniana per la cattedra di Nuovo Testamento é docente al
Pontificio Istituto Biblico. |