. «Il
desiderio è stato considerato filosoficamente pericoloso a causa della sua
propensione ad oscurare una visione chiara e a promuovere la miopia
filosofica, incoraggiandoci a vedere solo ciò che noi vogliamo e non
ciò che è.
Il desiderio, in quanto immediato, arbitrario, immotivato e animale, è ciò
che dev’essere superato: esso minaccia di indebolire l’attitudine al
distacco e all’oggettività che ha condizionato, in modalità alquanto
variegate, il pensiero filosofico.
Se i filosofi dovessero desiderare il mondo che analizzano, essi temerebbero
di perdere di vista il modello, la coerenza, la verità generalizzata e
regolare.
Il desiderio ha quindi spesso messo in evidenza la disperazione della
filosofia, l’impossibilità dell’ordine, la nausea necessaria
dell’appetito.
Il mio obiettivo è quello di descrivere l’ultimo
stadio della disputa tra la filosofia e la vita dell’impulsività, lo
sforzo filosofico di addomesticare il desiderio, la lotta per venire a patti
con il desiderio come principio della dissonanza psichica.»
Indice
1. Desiderio, retorica e riconoscimento nella «Fenomenologia
dello spirito» di Hegel
2. Desideri storicizzati: la ricezione francese di Hegel
3. Sartre: la ricerca immaginaria dell’essere
4. Le «lotte per la vita e per la morte» del desiderio: Hegel e la teoria
francese contemporanea
- Note
– Bibliografia
- Indice analitico
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