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Una originale rilettura dei primi decenni della
storia della compagnia di Gesù, analizzandone i conflitti interni.
La storia della Compagnia di Gesù è puntellata da continui scontri: papi che intervennero nel tentativo di modificarne l’Istituto, ordini religiosi pronti a denunciarne la sua natura ereticale, poteri laici ostili pronti ad accusarla di trame eversive contro lo Stato.
Tutti aspetti che andarono ad alimentare uno specifico antigesuitismo di matrice cattolica e contribuirono a costruire una immagine dell’ordine gesuitico come corpo compatto e braccio armato del papato romano: una rappresentazione
, non priva di elementi oggettivi, ma che appare in larga misura frutto della propaganda storiografica, e contrasta con le vicende interne dell’ordine gesuitico.
Sul finire del Cinquecento la Compagnia di Gesù fu segnata da un composito movimento di contestazione interna al quale parteciparono gesuiti di diversa formazione e nazionalità, ma tutti legati dall’intento, ritenuto ormai irrinunciabile, di ricondurre l’ordine gesuitico al genuino e originario spirito del fondatore, sant’Ignazio di
Loyola.
La seconda generazione di gesuiti manifestò incomprensioni e ostilità verso la storia del proprio ordine religioso, e attraverso una intensa attività di denuncia e di polemiche, con memoriali inviati al papa e all’Inquisizione in cui si mescolarono questioni di politica interna e aspetti disciplinari, giunse a mettere in discussione i pilastri più rilevanti dell’organizzazione gesuitica, quelli che la rendevano unica nel panorama degli ordini religiosi, come la figura del generale eletto a vita o il sistema inter
no di professione religiosa.
Tra le diverse anime da sempre presenti nella Compagnia si accese un’aspra lotta che mise a rischio la sopravvivenza stessa dell’ordine, e la battaglia che allora si scatenò intorno al profilo e all’eredità del Loyola lascia emergere i conflitti e le fratture attraverso cui si compì la ridefinizione dell’identità gesuitica, e i mezzi e le forme mediante cui si strutturò il suo rapporto con la Controriforma cattolica.
L'autore
MICHELA CATTO, dottore di ricerca in discipline storiche della Scuola Normale di Pisa, è attualmente post-dottoranda presso l’Istituto Italiano di Scienze Umane di Firenze. Fra le sue pubblicazioni, Un panopticon catechistico. L’Arciconfraternita della dottrina cristiana a Roma in età moderna (Roma, 2003), vincitore del premio Pirovano nel 2004; La direzione spirituale tra medioevo e età moderna. Percorsi di ricerca e contesti specifici
(Bologna, 2004) e per Morcelliana, insieme a I. Gagliardi e R.M. Parrinello, Direzione spirituale tra ortodossia ed eresia. Dalle scuole filosofiche antiche al Novecento (2001) |