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Il libro-denuncia che svela il malcostume dell’Università italiana
«Un reportage durissimo e spassoso su uno degli aspetti più controversi dell'università» Gian Antonio Stella, Corriere della Sera
«I nostri figli sono più bravi perché hanno la forma mentis tipica di noi professori».
È normale, per questo docente, che il figlio abbia vinto il concorso universitario. È una questione di geni, di educazione, di ambiente. Una “selezione naturale”.
E gli altri candidati?
Spariti prima della prova. Senza speranza. Senza… forma mentis.
Da questa storia pubblicata sul sito di Corriere.it è nato un libro-inchiesta, scritto grazie alle centinaia di e-mail spedite da tutta Italia.
Il web s’è scatenato: proteste, denunce, nomi e cognomi, testimonianze di innumerevoli concorsi truccati.
Ecco svelata l’Università Italiana divenuta ormai Affare di Famiglia. Come al bar, nelle botteghe, nelle aziende, anche nei dipartimenti universitari, più membri di una stessa famiglia lavorano fianco a fianco.
E i Magnifici Rettori? Sono tra i primi ad assumere figli, mogli, nipoti e portaborse.
Chi paga? Noi, ovviamente.
Il professore con quattro figli in ateneo.
Il rettore che comanda da 25 anni.
La famiglia con otto docenti.
Il candidato più bocciato. Ecco i racconti dei casi limite e gli sforzi della giustizia per riportare la legalità nelle cattedre.
Ecco le loro storie incredibili in un ironico viaggio attraverso interviste ai protagonisti e improbabili giustificazioni. Da Torino a Palermo, passando per Milano, Bologna,
Modena, Firenze, Roma, Messina e tante altre città italiane.
Infine, gli intrecci familiari nelle dinastie accademiche di Napoli e la sanità campana.
Il tutto accompagnato dall’urlo di rabbia e di vergogna che emerge dalle lettere dei cervelli non in fuga all’estero, ma costretti ad andarsene. In cerca di una nuova… forma mentis.
Nino Luca nato a Sydney nel 1968 è giornalista e videoreporter di Corriere.it, il sito internet del «Corriere della Sera». Siciliano, professionista dal 1995,
ha lavorato in diverse emittenti televisive in Sicilia prima di vincere il concorso di giornalista all’Ifg di Milano. Ha lavorato per il quotidiano «Cronaca Padana», per l’ufficio grafico del «Corriere della Sera», ha diretto l’agenzia infografica Sei di Milano ed è stato videoreporter per l’agenzia stampa
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