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La Lettera ai Galati è sicuramente la più "passionale" tra le epistole paoline. Contro alcuni predicatori, che non ritenevano sufficiente il battesimo per essere salvati, ma sostenevano che ad esso dovesse accompagnarsi necessariamente l'osservanza dei precetti della Legge di
Mosè, Paolo si scaglia con violenza: sottolineando l'importanza di essere creature nuove in Cristo, egli ribadisce che solo in Lui ci è data la salvezza,
perché Dio salva l'uomo attraverso il Figlio, senza bisogno di altro. La lettera
può essere divisa in tre blocchi:
- nel primo, di tipo autobiografico, Paolo presenta se stesso con l'irruenza che lo contraddistingue;
- nel secondo viene sviluppato il contenuto della sua predicazione, centrandolo sulla parola-chiave "giustificazione";
- il terzo è la parte definita parenetica, dove compaiono le esortazioni pratiche. Il volume prosegue la serie di «letture semplici» delle Lettere di san Paolo. È strutturato in due parti: la prima offre il testo, nella versione italiana della CEI e nella versione greca originale; la seconda è dedicata al commento. L'intento dell'autore, che ha già sperimentato tali «letture» con gruppi di laici, è quello di far accostare al pensiero di Paolo le persone che possiedono un bagaglio culturale abbastanza ricco - ad esempio le nozioni di lingua greca apprese negli anni del liceo o la preparazione conseguita presso le scuole diocesane di teologia per laici - ma al tempo stesso non affrontano un commento propriamente «scientifico» al testo
paolino. L'autore
Innocenzo Gargano, monaco camaldolese, è maestro dello studentato generale camaldolese. Risiede a Roma nel monastero di San Gregorio al Celio, del quale è
vicepriore. Professore straordinario di patrologia al Pontificio Istituto Orientale, insegna
storia dell'esegesi dei Padri presso il Pontificio Istituto Biblico. : |