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Chi è Gesù per Matteo?
Una risposta attraverso il verbo greco «prosérchomai»
La lettura attenta del vangelo di Matteo e il confronto con gli altri sinottici e scritti neotestamentari rivelano che il primo evangelista ha una particolare predilezione per il verbo greco prosérchomai (= avvicinarsi).
Matteo lo utilizza con notevole frequenza rispetto agli altri scritti neotestamentari.
Gli incontri con Gesù introdotti da questo verbo contribuiscono a manifestare al lettore l’eccezionalità della persona di Gesù e, nello stesso tempo, lo invitano a porsi la domanda sulla sua vera natura e identità.
Prosérchomai diviene un espediente letterario al quale l'evangelista fa ricorso per presentare Gesù come il Dio con noi in azione e per manifestare la natura di questa presenza: Gesù è in mezzo agli uomini per aiutare, salvare, insegnare, illuminare. Autore
Gastone Boscolo, presbitero della diocesi di Padova, è docente di Sacra Scrittura pre
sso la Facoltà teologica del Triveneto (Padova). M |