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"E' un vero piacere trascorrere del tempo in compagnia dell'intelligenza e dell'instancabile curiosità di
Sennett" (Barbara Ehrenreich) La società attuale manca di espressioni efficaci di riconoscimento e valorizzazione delle persone.
Nonostante leggi e regole, di fatto siamo tutti esseri spersonalizzati, schegge di un mondo frammentato che isola, suscita sentimenti di impotenza, ci fa sentire tutti egualmente inadeguati. Attingendo anche al proprio percorso individuale di ragazzo cresciuto a Chicago in
una casa d'accoglienza, Sennett affronta il tema della deprivazione e del riscatto, della diseguaglianza e delle varie istituzioni preposte al
welfare, e mostra come solo il rispetto sia in grado di restituire a ciascuno un'identità accettabile. Pur prendendo atto che le persone non sono uguali, che talune hanno più talento di altre, che talune sono più dipendenti e meritevoli di compassione, il vero rispetto - quello suscettibile di riverberarsi nella vita collettiva - consiste nell'incoraggiare ciascuno a
dare il meglio di sé secondo le proprie capacità. L'autore
Richard Sennett insegna Sociologia nel Massachusetts Institute of Technology e nella London School of
Economics. Con il Mulino ha pubblicato anche "La cultura del nuovo capitalismo" (2006). Il suo ultimo libro è "L'uomo artigiano"
(Feltrinelli, 2008). M |