M Giochi...drammi
e commedie, mummia e labirinto, fili di una tela, caos e ordine: quante
immagini vengono suscitate in una terapia... Il libro cerca di descrivere gli
intrecci tra un gruppo di bambini e un gruppo di psicoterapeuti in un setting
istituzionale.
Rappresenta, per quanto possibile, un percorso di cura che non è inteso come
un andare in una direzione certa e prestabilita ma un com-muoversi verso il
poter sentire, sognare, pensare. «Questo
libro ha il grande pregio di collocarsi, non tanto in una "zona
intermedia", come si rischierebbe di intendere, quanto in un'area
transizionale, nel senso di Winnicott, capace di offrire preziosi contributi
all'integrazione tra il pensiero psicoanalitico, l'area gruppale e l'area
infantile» (Eugenio Gaburri). «Questo
testo è l'esito di un lavoro di cooperazione...Insieme abbiamo osservato,
per quattro anni, un gruppo terapeutico di bambini condotto da una
psicoterapeuta - Laura Zannetti - in uno dei servizi territoriali della
città di Bologna. Abbiamo
avuto l'opportunità di osservare l'inizio, lo sviluppo e le fasi conclusive
di alcuni componenti del gruppo, nonché la conclusione del gruppo stesso
composto da bambini divenuti ormai pre-adolescenti. Aspetto singolare e forse
raro di questa esperienza è che l'istituzione, cui siamo debitori, non ha
posto dei limiti temporali a questo lavoro clinico e ciò ha consentito di
poter sperimentare, anche come gruppo di colleghi, un lutto nel vedere la
conclusione di questa esperienza ed una possibilità di elaborare il lutto
stesso. Si è
quindi trattato di un'esperienza istituzionale in cui non è prevalsa
l'esigenza della terapia "fast-food", bensì è stato consentito ai
bambini un percorso terapeutico che rispettasse i loro tempi di crescita
lacerati da pesanti disagi individuali, familiari e di socializzazione» (Ronny
Jaffé). M |