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Quando l’immaginazione supera la logica, anche l’impossibile è permeabile al pensiero.
Fin dalle sue origini, la filosofia ha coltivato l’idea che l’esistenza sia riducibile al pensiero logico, mentre il “non-essere” resta inconoscibile e impensabile.
Non così per Francesco Berto: certe cose non esistono proprio, eppure possiamo riferirci ad esse, conoscerle e descriverle. Le storie di Sir Arthur Conan Doyle parlano del detective Sherlock
Holmes, e Il signore degli anelli di Tolkien par
la di Gandalf. Naturalmente, nelle storie che li descrivono, il detective e lo stregone hanno l’aria di essere molto, molto esistenti, mentre nel nostro mondo reale essi, semplicemente, non hanno l’essere, non sono.
E a non esistere non sono solo le cose che popolano il mondo letterario. Molte altre cose, pur essendo esistite in passato, ora non esistono più: Giulio Cesare, Leonardo da Vinci, Napoleone, George Washington, Michael
Jackson, tutti i nostri cari estinti.
Altre cose non solo non esistono, ma neppure potrebbero esistere – un cerchio quadrato, o la violazione di una legge logica fondamentale – eppure, perfino in questo caso l’impossibile è tutto da esplorare.
Questo libro ci guida in un viaggio metafisico intorno al senso dell’essere, dal più antico pensiero dei Greci alla logica contemporanea di Bertrand Russell e di
Quine, passando per lo scetticismo di David Hume e il razionalismo di Immanuel
Kant.
Indice
Prologo. Un problema da nulla - Ringra
ziamenti
Parte prima: Breve storia di un antico errore
1. Il paradosso del non essere
2. Esistere e contare
3. I guai della «received view»
Parte seconda: Ciò che non è
4. L’esistenza è un predicato reale
5. Meinong
6. Meinonghianismi del primo, secondo e terzo tipo
Parte terza: Incontri ravvicinati (con inesistenti) del terzo tipo
8. Inesistenti del terzo tipo al lavoro
9. Problemi irrisolti
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