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Quando si incontrano per la prima volta, lui è un giovane cappellano dell'università di Cracovia, con alle spalle un'esperienza di resistenza attiva al nazismo prima, al comunismo poi. Lei è una studentessa di medicina, segnata dal trauma dell'internamento nel lager di
Ravensbrück. Hanno entrambi poco più di trent'anni. Fra loro nasce un'amicizia indissolubile, che durerà tutta la vita, seguendo il percorso delle differenti vocazioni. Lei, Wanda
Poltawska, sarà moglie, madre, nonché psichiatra di fama internazionale. Lui, Karol
Wojtyla, diventerà il papa più rivoluzionario della storia recente. Un papa in grado di cambiare per sempre il mondo, e anche di scuotere dall'interno i palazzi curiali, ascoltando la voce dei laici e scegliendo una donna, Wanda, come fidata consulente.
Questo libro squarcia il velo del silenzio per raccontare un rapporto unico, fatto di rispetto, stima e affetto fraterno, fra un uomo che continua a sorprendere e una donna determinata e forte che ha accompagnato tutti
i passi del "papa santo". Un'amicizia che tocca vette di intensa umanità. Un'amicizia che, tuttavia, ha rischiato di rallentare la fulminea ascesa agli altari di Giovanni Paolo
II, proprio per quella fitta corrispondenza epistolare che la dottoressa ha scelto di non consegnare al postulatore del processo di beatificazione.
Documenti che probabilmente nessuno leggerà nella loro interezza, in grado, forse, di illuminare alcuni misteri insoluti del pontificato e per questo fonte di preoccupazione per parte della curia vaticana. Invece quella donna minuta e forte, amica, sorella, consigliera preziosa e anticonformista, fiera custode della memoria di Giovanni Paolo II merita un posto di rilievo nella storia di questo pontificato, a fianco dell'amico di sempre, il "papa santo", ancora più umano, sempre più grande.
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