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Perché preferiamo il male?
Esiste davvero una forza oscura e misteriosa capace di esercitare sull'animo umano una potenza tanto irragionevole da farci compiere i gesti più efferati, le violenze più perfide? Sin dall'inizio della storia, gli uomini e le donne hanno schiacciato, umiliato e ucciso il prossimo. Lo hanno fatto per accrescere il proprio potere, per appropriarsi di qualcosa o di qualcuno che non avevano, per sentirsi più forti, per sentirsi migliori. "La luce è venuta al mondo ma gli
uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie" è scritto nel passo del Vangelo di Giovanni da cui trae origine il titolo di questo libro.
In dodici racconti mozzafiato, Antonio Monda compie un viaggio affascinante nell'universo terribile ed enigmatico del male: dall'omicidio irrisolto di Elizabeth Short - la celebre Dalia Nera - al massacro di Bel Air perpetrato dalla banda di Charles "Satana"
Manson, dal mistero von Bulow ai grandi casi di cronaca che hanno ispirato celebri romanzi e film. Atmosfere inquietanti, storie nere che mostrano un'aberrante logica criminale; altre che, invece, non ne possiedono alcuna; intrighi e segreti che non hanno mai avuto soluzione, "ma se è vero che le storie inspiegabili procurano maggiore sgomento, è ancor più vero che ogni atto di violenza rivela la fragilità e la fallacia di chi ritiene che la natura dell'essere umano sia esclusivamente e imprescindibilmente positiva".
Nello stile sofisticato e avvincente del new journalism - che richiama la gloriosa tradizione anglosassone inaugurata da Tom
Wolfe, Truman Capote e Norman Mailer - Hanno preferito le tenebre tocca con brillante efficacia narrativa le corde delicate e vischiose dell'ambiguità umana e ribadisce l'eterno mistero della violenza. Anche perché, come scrive Cormac McCarthy nell'epigrafe che apre il volume, "come puoi credere nel paradiso se non credi nell'inferno?". M |