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Esistono ancora tanti piccoli luoghi di frontiera: culturale, storica e sociale. Paesi e comunità che hanno rischiato di restare “svuotati” di memoria e tradizione. E che hanno trovato invece attraverso l’arte, il recupero della memoria o il coraggio di rischiare gesti di fratellanza, modalità inedite per abbattere l’isolamento, per superare il loro “microconfine” e diventare così luoghi di incontro.
Ecco i sei “piccoli confini” d’Italia:
Topolò (Udine), dove l’oblio imposto dalla guerra fredda ha quasi annullato il minuscolo borgo e la sua storia, rinati grazie a un particolarissimo festival di frontiera.
Gorgona (Livorno), la prigione senza mura.
Bagni di Craveggia (Verbano-Cusio-Ossola), sconosciuta enclave italiana in terra svizzera, ricca di storia e curiosità.
Mazara del Vallo (Trapani), dove due civiltà del Mediterraneo si incontrano e scontrano, con le storie dei suoi pescherecci ostaggio.
Monte Forno (Udine), triplice confine d’Europa (tra Italia,
Austria e Slovenia), dove si svolge una delle più grandi feste di fratellanza tra i popoli confinanti.
Materima (Novara), la “cittadella europea della scultura” immersa nelle risaie, dove ci si adopera per recuperare i mestieri della tradizione italiana che rischiano di scomparire.
Sei storie singolari, accompagnate da foto in bianco e nero di Franco Paron, fotografo triestino che nel mese di Marzo 2010 organizza una mostra fotografica itinerante sul tema dei “microconfini d’Italia”, comprendente anche le foto pubblicate nel volume.
La macchina fotografica inquadra, scegliendo l'attimo.
La scrittura ricorda, dilatando l'emozione.
Immagini e parole:
quest'osmosi ci ha guidato in sei piccoli confini d'Italia
scoprendoli senza frontiere.
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