Guidorizzi G.
Ai confini dell'anima
Per la prima volta in un testo italiano si affronta il tema della follia nell’antichità.
Per i Greci la follia non era solo una malattia ma anche un mezzo per dilatare la personalità: era lo strumento con cui la Pizia rendeva oracoli a Delfi, stava alla base di culti estatici come quello di Dioniso, attraverso cui molte persone avevano la possibilità di sperimentare esperienze visionarie. Perciò in Grecia i folli non venivano reclusi ma la società si attrezzava per fare della follia un “buon uso”.
L'autore
Giulio Guidorizzi insegna Teatro e drammaturgia dell’antichità all’Università di Torino. Si dedica da sempre allo studio dell’antropologia del mondo antico e ha curato, tra l’altro, l’edizione della Biblioteca di Apollodoro
(Adelphi 1995) e il primo volume del Mito greco per i Meridiani Mondadori (2009). |