La storia dell'educazione delle bambine č stata per lungo tempo occultata all'interno di ricostruzioni o di descrizioni neutre di tempi e di modalitā di crescita indifferenziati rispetto ai maschi; solo recentemente č stato possibile, invece, considerare la specificitā che ha caratterizzato le pratiche educative e le rappresentazioni ideali rivolte alle bambine.
Questo volume propone un'analisi di testimonianze letterarie, artistiche, figurative che mettono in luce come proprio la cultura greca
abbia messo in atto una sistematizzazione delle pratiche, degli ideali, delle finalitā educative rivolte alle bambine: collocate, infatti, per definizione oltre il limite della "normalitā" e della "civiltā", esse sono state destinatarie di ideali formativi segnati dalla dimensione del silenzio, dalla cancellazione della corporeitā, dal mancato riconoscimento dell'autorevolezza delle relazioni al femminile, dall'esclusione dallo spazio pubblico e in particolare dai percorsi di istruzione formalizzata.
Tali caratteristiche hanno dato luogo a stereotipi, latenze, caratteristiche che, filtrate attraverso la cultura romana e quella giudaico-cristiana, si sono rivelate estremamente durature nel corso dei secoli e che ancor oggi costituiscono problematiche sulle quali riflettere con attenzione.
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