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DWORKIN RONALDla giustizia in togaLaterza |
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In breve Quanto le convinzioni morali di un giudice dovrebbero essere in relazione alle sue opinioni su cosa è il diritto? I giuristi, i sociologi, i filosofi, i politici e i giudici hanno tutti risposte a questa questione: esse spaziano dal ‘niente’ al ‘tutto’. Ronald Dworkin sostiene che il tema è molto più complesso di come viene spesso considerato e presenta una varietà di ambiti – semantici, giurisprudenziali e dottrinali – nei quali il diritto e la morale sono indubbiamente intrecciati. Pensare il diritto non separato dalla morale, ma parte di essa, «ci incoraggerebbe a vedere le questioni giurisprudenziali come questioni morali su quando, in che misura e per quale ragione autorevole, decisioni collettive dovrebbero avere l’ultima parola nelle nostre vite». Nel confronto con molti dei più influenti giuristi e filosofi contemporanei, da Isaiah Berlin a Cass Sunstein, da Antonin Scalia a Joseph Raz, queste pagine sono un modello di ragionamento lucido, logico e spassionato sul ruolo della giustizia nel diritto di uno dei più autorevoli filosofi e giuristi contemporanei. Indice Introduzione. Diritto e morale - 1. Pragmatismo e diritto - 2. A lode della teoria - 3. Il nuovo mastino di Darwin - 4. Pluralismo morale - 5. Originalismo e fedeltà - 6. Il «Poscritto» di Hart e il senso della filosofia politica - 7. Trent’anni dopo - 8. I concetti di diritto - 9. Rawls e il diritto - Note - Fonti - Indice analitico La collana: I saggittari
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Data ultimo aggiornamento: Sabato 22 maggio 2010