Per soddisfare la grande richiesta di materia prima, dal basso Medioevo fino alla Prima guerra mondiale, enormi quantità di legname sono scese dai boschi trentino-tirolesi e veneti verso la pianura veneta e Venezia in particolare, sfruttando la rete idrica naturale. Questo Quaderno racconta gli sviluppi storici di un fenomeno socio-economico di vasta estensione attraverso sondaggi su di un’area specifica, quella attraversata dall’asse fluviale e torrentizio Cismon-Brenta. Un territorio attraversato, per più di cinque secoli, dal confine tra stato austro-tirolese da un lato e Repubblica di Venezia – Regno d’Italia, dall’altro. Un confine che, ben di rado e solo per brevi periodi, riuscì a interrompere gli intensi traffici di merci, uomini e idee, conoscenze tecnologiche, manifestazioni artistiche e valori culturali tra la montagna trentino-tirolese e bellunese e la pianura veneta. La delimitazione temporale è quella sottesa al titolo, che fa specifico riferimento alla fluit azione, libera o legata, come sistema di trasporto che caratterizzò per un lungo periodo un peculiare assetto di filiera, perdutosi con il prevalere, dopo la fine del primo conflitto mondiale, dei trasporti su strada e ferrovia. Sommario - Il bosco. proprietà e sviluppo - Le essenze - Abbattimento e allestimento del legname - Angelo Michele Negrelli - Calendario del «fiume di legno» - Esbosco o «condotta» dei legnami - Vita da boschieri - Dura! - Fluitazione e commercio del legname - Angér - Zattere e zattieri - San Nicola da Bari: un turco a Caoria - Segherie - Macchine ad acqua | |
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Data ultimo aggiornamento: Martedi' 11 ottobre 2011 |