Il diario di Bakhita, vissuta come schiava nel cuore dell'Africa e divenuta Santa in Italia.
Venduta a un mercante di schiavi poco più che bambina, Bakhita passò tra le mani di molti padroni prima di approdare in Italia, affrancarsi e prendere i voti. Il volume, suddiviso in due parti, contiene nella prima l’autobiografia della santa dettata a una consorella; nella seconda la raccolta di sue affermazioni, raggruppate tematicamente.
Me ne vado adagio adagio, verso l’eternità… me ne vado co
n due valigie: una contiene i miei peccati, l’altra, ben più pesante, i meriti di Gesù Cristo. Quando comparirò davanti al Signore, coprirò la mia brutta valigia con i meriti della Madonna, poi aprirò l’altra, presenterò i meriti di Gesù e dirò all’eterno Padre: “Giudicate quello che vedete”. Oh, sono sicura che non sarò rimandata! Allora mi volterò verso san Pietro e gli dirò: “Chiudi pure la porta, perché resto!”
L'autrice
Giuseppina Bakhita nacque nel 1869 a Olgossa, nel Darfur, Sudan. An
cora fanciulla, fu rapita e fatta schiava e venduta più volte. Nel 1895 arrivò in Italia e abitò a Mirano (Venezia). Nel 1890 ricevette il battesimo e nel 1893 entrò nel noviziato delle Suore Canossiane, dove fece la sua professione semplice tre anni più tardi. Nel 1927 emise la professione perpetua. Visse nella casa di Schio dove ricoprì diversi incarichi.
Morì il giorno nel 1947.
Fu proclamata santa il 1° ottobre 2000.
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