A fronte del crescente clima di paura che pervade la vita sociale, i governi dei paesi occidentali e la legislazione comunitaria fanno ricorso nelle loro normazioni al cosiddetto principio di precauzione, inteso come un insieme di misure cautelative verso pericoli e rischi potenziali.
Se, inizialmente, il principio era commisurato alla domanda sociale di protezione, oggi esso tende ad essere invocato per perseguire scopi politici altri, anche in assenza di prove certe di pericolositā e senza ten
er conto di effetti secondari perniciosi, o di violazione dei principi democratici.
I governi spesso ingigantiscono certuni rischi per assecondare determinate lobbies (come nel caso della Sars) o peggio ancora creano allarme sociale per guadagnare consenso su politiche altrimenti non condivise (come la guerra in Iraq). In questo libro Sunstein si interroga sulla validitā del principio di precauzione, di cui mostra i limiti e le contraddizioni, ma indica anche un suo possibile uso realistico come
principio anticatastrofe in assenza di modelli predittivi.
L'autore
Cass R. Sunstein, costituzionalista, ha insegnato a Chicago e ad Harvard; dirige l'Office of Information and Regulatory Affairs alla Casa Bianca ed č tra i consiglieri giuridici di Barack Obama.
Tra i suoi libri: "Il costo dei diritti" (con S. Holmes, 2000), "Republic.com" (2003), "A che cosa servono le Costituzioni?" (2009), usciti presso il Mulino, e "Nudge. La spinta gentile" (con R. Thaler, Feltrinelli, 2009).
La collana: Saggi
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