In Italia, solo il 23,2% dei giovani che hanno un reddito sufficiente per andare a vivere da soli, ha di fatto messo in atto questa scelta, mentre la grande maggioranza, il 76,8% ha scelto di non diventare definitivamente autonoma.
Perché?
Che cosa nasconde una scelta di questo tipo?
Molte possono essere le ragioni anche oggettive di questa scelta, ma l’Autrice ne individua una che potrebbe essere la chiave di lettura del mondo giovanile: la paura del futuro. Un recente Rapporto giovani del
lo IARD, a cui l’Autrice fa riferimento, così delinea il rapporto con il futuro dei giovani compresi tra i 15 e i 35 anni: Più che anticipare quello che verrà, i giovani sembrano piuttosto rispecchiare lo stato attuale di una società ripiegata sul presente che evita di guardare e di progettare il futuro.
I giovani prediligono il presente e hanno difficoltà a prendere in mano il timone della propria vita, preferendo scelte reversibili, senza imboccare la via dell’autonomia, anche rischiando, come
del resto è stata prerogativa delle generazioni giovani, fino ad alcuni decenni fa.
Questo atteggiamento si riscontra anche nell’ambito delle scelte di legami e di impegni definitivi. Molti giovani, attanagliati dalla paura di stringere legami definitivi, si condannano a una sorta di precariato esistenziale dove nulla è per-sempre.
Scambiando la provvisorietà per libertà, essi sono in realtà vittime di un individualismo esasperato che estromette l’altro dal proprio orizzonte di senso e crea infe
licità.
Il testo presenta un percorso sperimentato con successo dall’Autrice nell’accompagnamento pastorale di giovani e coppie di fidanzati e di sposi.
Tema: la libertà umana.
La proposta formulata dall’Autrice in queste pagine intende dimostrare che si è veramente liberi - e quindi felici - solo quando si sceglie di dare compimento alla propria esistenza, cioè quando si esce dall’indeterminatezza e si realizza la propria vocazione esistenziale attraverso una scelta di vita definiti
va(matrimonio o professione religiosa).
Sono pagine di grande utilità per chi, a diverso titolo, è a contatto con i giovani: insegnanti, educatori, animatori di parrocchie e di gruppi giovanili, oltre che i genitori e i giovani stessi.
Lo stile del libro è molto discorsivo, pur nel rigore di una documentazione sempre riferita con puntualità e chiarezza.
Proposte variegate, come variegato è il mondo giovanile, per vivere in pienezza questa tappa della vita che conduce alla maturità
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