Alla letteratura cristiana delle origini la Fondazione Valla dedica due volumi, che riuniscono scritti risalenti agli anni fra il 70 d.C. e i primi due decenni del II secolo.
Il periodo è lo stesso in cui fu composta la maggior parte dei testi poi entrati nel canone del Nuovo Testamento.
Questi testi sono scritti da autori appartenenti alla generazione successiva a quella dei testimoni oculari del Cristo, che molto probabilmente erano in contatto stretto con discepoli diretti di Gesù. Le parole di Gesù che risuonano in questi testi sono state trasmesse per via orale o grazie a brevi raccolte per noi perdute, anche se già alcuni vangeli erano stati composti.
Il termine "cristiano" non è ancora comune, eppure il messaggio di Gesù è già radicato: a Roma, a Corinto, in Asia Minore. Le comunità si organizzano, meditano e discutono la Buona Novella e i modi migliori per seguirla.
Ecco allora, nel primo volume,
- la Didachè, antica forse quanto il corpo centrale del Nuovo Testamento,
con il suo insegnamento sulla "via della morte" e la "via della vita"; - la Lettera di Clemente, indirizzata dalla Chiesa di Roma a quella di Corinto, con la sua insistenza sulla pace, l'armonia e l'ordine;
- le Lettere di Ignazio di Antiochia, che è il primo a usare termini quali "cristianesimo" e "Chiesa cattolica".
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