Spesso valutiamo le persone esclusivamente per le somiglianze che hanno con noi e rifuggiamo le differenze.
È il "pensiero prevenuto", che ostacola profondamente l'emergere di una cultura dell'integrazione e crea una cultura rigida, non accogliente, che non lascia spazio alla possibilità di integrare chi è "diverso".
E così l'immigrato, il disabile, il socialmente diverso, la donna, l'omosessuale o l'anziano diventano spesso oggetto di pregiudizi e distanza interpersonale.
Sarebbe opportuno,
allora, sensibilizzare ed educare precocemente le nuove generazioni ad apprezzare la diversità, a valorizzarla, a considerarla come risorsa e non come limite, a rispettare incondizionatamente tutte le persone, superando rigidità relazionali e pensiero prevenuto.
Questo volume si propone di fornire suggerimenti a psicologi, insegnanti ed educatori, perché possano indurre i minori ad integrare il cosiddetto "diverso da noi", perché riescano a sensibilizzarli al rispetto, all'accettazione e all'inte
grazione delle alterità, portatrici di quella implicita diversità che costituisce il tratto comune dell'appartenenza al genere umano.
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