Nella tradizione psicoanalitica la concezione del trauma e dei suoi effetti patogenetici nel funzionamento mentale e nello sviluppo dell'individuo è stata a lungo questione controversa e di difficile soluzione unitaria nella diversa enfasi assegnata al ruolo giocato dalla realtà esterna o dalla realtà interna, dalla realtà oggettiva o dalla fantasia, dall'evento o dall'esperienza.
Il tema è tornato oggi di attualità per ragioni sociali e scientifiche: la persistenza nel mondo contemporaneo della
violenza sulle donne e sui bambini, dell'intolleranza, della tirannia del più forte, della miseria e della mancanza di tutela dei deboli, ha riproposto alla coscienza delle opinioni pubbliche progressiste occidentali la crisi del sistema delle garanzie sociali e l'universalità dei fenomeni di scissione e negazione dell'umano alla base di quanto Freud definì "la follia dell'uomo".
Il tema del trauma riguarda anche quello più generale di una concezione eziopatogenetica del disturbo mentale che, n
ella dialettica fra influenze ambientali e determinanti istintuali, eviti sia i rischi di riduzionismo biologico sia i rischi di un ambientalismo ingenuo.
Il volume raccoglie una serie di contributi recenti su questi temi da parte di alcuni tra i più validi psicoanalisti italiani contemporanei, oltre ad una elaborazione particolarmente significativa di Steven Seligman, che è stato ospite del Centro di Psicoanalisi Romano nel 2008, e ad uno storico lavoro (1998) di Sergio Bordi, recentemente scom
parso; lavoro che può considerarsi in qualche modo un capostipite e una cornice rispetto agli altri.
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