Parola antica per fare nuovo il tempo
Comunità di Sant'Egidio
Il mondo del XXI secolo si presenta come un mondo tutto globalizzazione. I cambiamenti avvengono con grande rapidità. È di tutti la sensazione di non riuscire a capire i fenomeni del nostro tempo. Le categorie con cui si analizzava il mondo del Novecento sono invecchiate, non permettono più di comprendere cosa sta avvenendo.
Ha senso allora parlare di carità? Non è un termine vecchio?
Non ci troviamo di fronte a un arcaismo?
Carità è una parola antica ma che non perde la sua attualità. In questo libro a dirlo sono, con la forza che proviene dalla propria
esperienza personale, donne e uomini cristiani che hanno a cuore il destino dei tanti poveri che continuano ad abitare il mondo del XXI secolo.
Sono ortodossi e cattolici, che attingono al tesoro di sapienza delle loro grandi tradizioni spirituali e si interrogano sulle sfide del nostro oggi.
Bibbia e grandi metropoli, liturgia e senza fissa dimora, malati
di AIDS e Padri della Chiesa, grandi periferie del mondo e spiritualità, monachesimo e Africa, poveri invisibili e santità, teologia e storia: è l’intreccio di temi e di orizzonti, tra Mosca e Parigi, Bucarest e Roma, Africa ed Europa, che costituisce la trama di un libro originale e profondo.
C’è un genio della carità che ha segnato la storia dei cristiani e continua a caratterizzare l’oggi di tanti. È un’indicazione per un tempo difficile. Non difendersi dai poveri, ma difendere i poveri per esse
re uomini e rendere il mondo più umano.
Interventi di;
Vincenzo Paglia, Andrea Riccardi, Filaret Metropolita di Minsk e Sluck (Patriarcato di Mosca), Roger Etchegaray, Ambrogio Spreafico, Antonij, Rettore dell’Accademia teologica di Kiev (Patriarcato di Mosca), Innocenzo Gargano, Iosif Metropolita dell’Europa occidentale (Patriarcato di Romania), Marco Gnavi, Laurentius, Metropolita di Sibiu (Patriarcato di Romania), Maria Cristina Marazzi, Arkadij Shatov.
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