Tra tutte le patologie neurologiche gravi, l'epilessia è tra le più comuni. E, nonostante i progressi scientifici avvenuti recentemente, essa risulta ancora misteriosa e causa di sgomento, difficile da comprendere e da curare con serenità.
Questo libro nasce dall'esigenza di ampliare e rinnovare la conoscenza di questa malattia, ancora circondata da antiche credenze e stereotipi negativi.
Ne ripercorre quindi la storia, illustrandone i percorsi terapeutici dall'antichità per arrivare fino alle più recenti
acquisizioni nel campo medico epilettologico e all'interpretazione dell'attuale classificazione della Lega Internazione contro l'Epilessia.
Evidenzia la sterilità di alcune scelte della medicina allopatica, da cui sono scaturiti i processi di stigmatizzazione degli epilettici, a lungo considerati pazzi e, come tali, rinchiusi nei manicomi.
Ma, soprattutto, spiega come possa influire sul malato e sulla malattia l'ambiente familiare e culturale in cui vive. La sua esperienza di vita,
le sue emozioni e la sua sofferenza derivano non tanto dalla malattia in senso stretto, quanto piuttosto da come essa viene vissuta a livello sociale.
Un punto di riferimento fondamentale sia per chi vive con il malato sia per quanti - medici, operatori, psicologi - si trovano a dover combattere al suo fianco.
Gli autori
Rita D'Amico, ricercatrice presso l'Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Cnr, ha insegnato Psicologia Sociale, Generale e delle Relazioni Interpersonal
i presso le Università di Torino, Roma e Campobasso.
Mafalda Cipulli, dirigente medico, specialista in Neurologia, opera presso l'Unità Operativa di Neurologia dell'Ospedale di Vasto (Ch), è coordinatrice della Sezione LICE (Lega Italiana Contro l'Epilessia) in Abruzzo e Molise e fondatrice dell'E.A.M.O., la prima Onlus in Abruzzo e nel Molise dei pazienti e dei parenti Epilettici.
Lia Giancristofaro, specializzata in Diritto Internazionale, Bioetica, Scienze delle comunicazioni, Doct
eur d'études approfondies in Antropologia Storica (Università di Parigi III), dal 2002 insegna Antropologia Culturale presso l'Università di Chieti e dirige la Rivista Abruzzese. Ha scritto volumi di etnografia e metodologia della ricerca sociale, pubblicati da FrancoAngeli, Carocci, dalla Regione Abruzzo e dal MiBaC.
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