Tre indagini per il commissario Beck. Il secondo volume della raccolta completa dei dieci romanzi con cui la coppia storica del romanzo scandinavo ha inventato il poliziesco procedurale.
Chi legge Sjöwall e Wahlöö entra, con i sensi accesi e la mente ingombra di chi indaga, negli angoli delle vite difficili dove il delitto nasce. I due autori hanno gettato, per giudizio unanime, le basi di un genere, il «giallo procedurale». Ma la serie di Martin Beck, e della sua squadra di agenti segnati dalle
vicende private e di carriera, propone anche una veduta del capitalismo sub specie poliziesca.
Il poliziotto che ride
Una strage su un autobus di Stoccolma. Otto morti, tra cui un poliziotto di recente nomina, con la pistola in mano. Incomprensibile la natura del delitto, che non può essere opera di uno solo. Martin Beck, con l’amico Kollberg, si fa una domanda. Su che cosa indagava il giovane agente?
L’autopompa fantasma
Una palazzina, sotto osservazione della polizia, va a fuoco
, bruciando sospetti e innocenti. L’esame della scena del crimine è minuzioso ed esercita ipotesi e fantasie. Lo sguardo laterale di Martin Beck è volto altrove: un’autopompa chiamata e mai giunta per un incendio destinato a cancellare molte cose.
Omicidio al Savoy
È molto raro che Martin Beck si trovi a indagare su un omicidio con vittime altolocate, come il magnate e speculatore finanziario Viktor Palmgren, sparato durante un lussuoso pranzo all’Hotel Savoy. Al ministero insistono per il comp
lotto politico. Martin non ci crede e cerca, al solito, verità banali e non altolocate.
Martin Beck e la sua squadra della polizia di Stoccolma sono stati creati dalla penna di Maj Sjöwall (1935) e Per Wahlöö (1926-1975) anche con il fine politico di denunciare la società neocapitalistica svedese.
I dieci romanzi della serie, tradotti in una trentina di paesi, soggetto di film e telefilm e punto di riferimento storico del «poliziesco procedurale», sono tutti pubblicati da questa casa editrice.
|