I saggi raccolti in questo volume (come La macchina della morte o della marionetta in Craig e Kantor, Il demone della follia, Medea e Sipario di morte sull’Occidente ecc.) cosituiscono il primo tentativo di risposta ad una domanda etica sui temi della finzione teatrale e della scrittura.
La questione etica sollevata dall’autore investe da un lato il confronto critico con le acquisizioni teoriche contenute in Derrida, dall’altro il carattere “reiterativo” e “differenziale” di ciò che il decostrut
tivismo pensa del teatro. Emerge allora, in una nuova luce, il problema del rapporto fra verità e finzione, in quanto esperienza di relazione con una alterità, con l’altro da sé della presenza, che esige lo spazio etico di un agire non fantasmato da una scena di trasfigurazione ma sostanziato dal possibile di un evento che porta con sé l’impossibile.
In tal modo l’autore inaugura un nuovo corso di indagine sull’estetica del teatro e della tragedia dalle origini ai giorni nostri. Cammino che non
esita a sconfinare nel paradosso di un pensiero che si dilegua, insieme a ciò che ha tentato, di fronte alla poesia del corpo e al sacro necessari per la fondazione della storia aperta al futuro.
L'autore
Lorenzo Valentino, nato a Rotherhan (GB) nel 1958, si è laureato in filosofia all’Università di Lecce. Tra le sue pubblicazioni: I rituali d’accesso (1988), Il passo delle trombe (1994) e, in questa stessa collana, Il saluto dell’errante (2002). Svolge la sua attività di insegnante a M
ilano.
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