"Voi capite che mettere nome Adalberto a uno che entra due volte in una manica ed è giallo come una carota è una grossa responsabilità: e se resta davvero di questo calibro, come farà a portare un nome così impegnativo?
Io credo che per questo hanno incominciato a misurarmi e a pesarmi tutti i momenti, e a festeggiare ogni centimetro e ogni etto in più".
Il libro racconta, in prima persona, con un tono che sta tra l'intimistico e l'ironico, un anno di vita di Adalberto, un ragazzino
undicenne alle prese con i problemi della crescita.
Pubblicato per la prima volta nel 1984, "Le memorie di Adalberto" è stato il libro d'esordio di Angela Nanetti, ha ricevuto importanti riconoscimenti ed è stato tradotto in Portogallo, Spagna, Francia, Albania, Serbia, Ungheria.
Romanzo di formazione, alla sua uscita fu salutato come ''un segnale preciso e inequivocabile di rinnovamento'' della letteratura per ragazzi in Italia.
Angela Nanetti è un'autrice molto amata anche dal mondo scolastico perché abbina una grande profondità di analisi (anche nel caso di Adalberto, apparentemente più scanzonato) al gusto per la parola e la scrittura.
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