La felicità è l’obiettivo, consapevole o inconsapevole, di ogni scelta, di ogni impegno, di ogni sacrificio. In fondo a ogni aspirazione e a ogni progetto c’è questo irrinunciabile bisogno, che corrisponde alla possibilità di una vita piena. Nel Vangelo il segreto della felicità è racchiuso nelle beatitudini. Apparentemente paradossali, le beatitudini indicano che le strade verso la felicità non sono quelle più facili o più scontate. La felicità è apertura all’altro e al suo mistero; si nasconde anche n
el dolore, nella fatica e nella fame e sete di giustizia, di libertà e di amore. La felicità è un processo, non un luogo in cui stabilirsi. Ogni momento della vita può, quindi, racchiudere il dono della felicità, anche se inaspettato.
Gesù nelle beatitudini proclama che si può essere felici in questa vita e che vale la pena tentare di esserlo. Perché la felicità è la forza capace di trasformare le cose. Le folle seguivano Gesù perché risvegliava in loro la speranza, incoraggiandole a cambiare vita
e ad aspirare alla felicità. Per lui la felicità è il motore della vita, e oggi continua a dirci che la nostra vita non è un ostacolo verso la felicità.
In queste pagine il tema della felicità non è inteso come ricerca egoistica e autoreferenziale, ma come apertura agli altri, come solidarietà, come ricerca dell’essenziale.
L’Autore assume come orizzonte interpretativo quello derivante dai Vangeli e dalla figura di Gesù; in particolare il riferimento più significativo è alle Beatitudini.
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AUTORI
Xavier Quinzà Lleó
gesuita spagnolo, dottore in teologia fondamentale, attualmente direttore del Centro Arrupe di Valencia. È stato, per molti anni, docente alla Facoltà teologica della Pontificia Università Comillas a Madrid.
Nel frastuono, nella fretta, nella precarietà dei nostri giorni, un invito a sostare al pozzo di Sicar per colmare la sete d'amore, di relazione, di verità, di infinito, di Dio.
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