Figlia di un medico, sorella di un matematico, Simone Weil conosceva e amava la scienza indagandone il rapporto con la mistica.
Una riflessione originale sulla storia e lo sviluppo della scienza moderna, alla ricerca di una vera conoscenza dell’anima.
Educata nella Francia ancora positivista della prima metà del Novecento, figlia di un medico, sorella di uno dei maggiori matematici contemporanei, Simone Weil condivise in pieno quel primato che il nostro tempo accorda alla scienza.
La sua riflessione critica si esercitò su quegli aspetti della scienza stessa che la deformano, facendone una mitologia e quasi una religione «laica», che s’impone socialmente intimidendo l’intelligenza, ma senza avere quasi più amore per la verità. In particolare, lo scientismo oggi predominante divide in modo ideologico naturale da soprannaturale, escludendo quest’ultimo dal sapere scientifico e impedendo così una vera conoscenza dell’anima. Simone Weil si dedicò a tracciare il progetto di una «f
isica soprannaturale», ossia di un autentico sapere dell’anima che, come la geometria greca, unisse rigore assoluto e profondità religiosa, scienza e saggezza, conducendo così, insieme, alla salute e alla salvezza.
L'autrice
Sabina Moser insegna Religione Cattolica al Liceo-Ginnasio «Michelangiolo» di Firenze. Ha pubblicato: I Proverbi della Bibbia (Newton Compton, 1995); Sigmund Freud. Il problema della felicità (Loffredo, 1997); Edith Stein. La sapienza della croce (in Cristo nella filosofia c
ontemporanea, a cura di S. Zucal, San Paolo, 2002); Simone Weil: Lezioni di filosofia (in: Simone Weil. Scendere verso l’alto, a cura di G.M. Reale, Campanotto ed, 2008) e, insieme a Beatrice Iacopini, Uno sguardo nuovo. Il problema del male in EttyHillesum e Simone Weil (San Paolo, 2009).
I volumi di questa collana intendono presentare ad un pubblico desto di laici colti, di preti e studenti di teologia le piste per una riflessione illuminata su tutto il complesso del messaggio cristiano.
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