Un profondo cambiamento segna l’urbanistica e l’architettura di questi ultimi due decenni e si esprime come lontananza dal progetto moderno, apertura di nuovi problemi, modifiche di linguaggi e tecniche.
Al cambiare di tutto o quasi si sovrappone un discorso critico che non è mai sembrato così disarmato, poco attento a osservare ciò che l’urbanistica fa, il modo in cui argomenta ciò che fa, in cui interpreta problemi, chiarisce intenzioni, produce giustificazioni, cambia linguaggi. Manca una mig
liore descrizione dell’urbanistica e del suo progetto che sia anche un tornare a descrivere, osservare, interpretare i temi del discorso urbanistico; chiarire ed esplicitare i modi messi in atto per ordinare il mondo sensibile esercitando un’azione politica al di là degli aspetti normativi e della ricostruzione del negoziato.
In mancanza di un tale atteggiamento è fin troppo facile parlare di difficoltà, sconfitta, impoverimento. Scopo di questo libro è provare a descrivere alcuni aspetti dell’u
rbanistica italiana di questi ultimi vent’anni.
Al di fuori di un atteggiamento nostalgico, di perdita e al di fuori di una entusiastica accettazione delle condizioni contemporanee. Un tale compito si giustifica con la convinzione che entro una situazione difficile permangano importanti spiragli di conoscenza e azione, che lo sfondo disegnato da coloro che pensano a un impoverimento sia realistico, ma non racconti tutto.
Che in esso si possa riallacciare un’azione affermativa: una certa libertà d
i movimento e di pensiero.
L'autore
Cristina Bianchetti è professore di Urbanistica e preside vicario della I Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. Ha insegnato nelle scuole di Pescara, Venezia, Milano. È nel comitato di redazione della rivista «L’Indice dei libri del mese». Tra i su ...
|