Cosa cambia dopo il D.Lgs. n. 116/2008 e il D.M. 30 marzo 2010
La gestione della qualità delle acque di balneazione consiste non tanto nella frequenza di campionamento o nel numero di parametri da determinare ma nella ricerca delle cause dell’inquinamento stesso e, orientando l’attenzione al carico inquinante, nella predisposizione di un piano preventivo d’azione.
Questo nuovo concetto trova sviluppo nella “Direttiva n. 2006/07/CE del Parlamento e
uropeo e del Consiglio del 15 febbraio 2006 relativa alla gestione delle acque di balneazione” e che abroga la Direttiva 76/160/CEE.
Tale nuova direttiva è stata recepita in Italia con il D.Lgs. 116/2008. Con il successivo decreto attuativo del 30 marzo 2010 ha avuto inizio nel nostro paese la prima applicazione di questa nuova normativa in tema di balneazione.
Per valorizzare gli aspetti innovativi, si è ritenuto utile in questo volume confrontare le due principali direttive che a livello eur
opeo hanno trattato il tema della balneazione con i recepimenti italiani, abbracciando un periodo di circa 30 anni.
Vengono così affrontati i più importanti argomenti riportando integralmente, per quanto possibile, la parte delle normative riguardante il tema in oggetto, avvalendosi dell’ausilio di tabelle, immagini, grafici e schemi a blocchi per una migliore “visualizzazione”, il tutto commentato con note di approfondimento e osservazioni dell’Autore.
L'autore
Alberto Capra, è dirigente
chimico presso l’ARPA Emilia-Romagna, sezione provinciale di Rimini, in qualità di Responsabile dell’Area monitoraggio e valutazione dei corpi idrici. Dal 2008 è componente del Gruppo regionale balneazione e dal 2010 è referente regionale dell’ARPA per la balneazione.
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