Un comandamento contraddetto da millenni di storia, se è vero che ancora oggi regna la convinzione che in determinate circostanze uccidere sia giusto e necessario. L'omicidio è una costante antropologica dello spirito umano, un marchio sanguinario della specie: Caino inaugura biblicamente la storia assassinando Abele.
Ma che cosa uccide Caino in Abele?
L'individuo-persona, la discendenza secondo la concezione ebraica, la sacralità della vita secondo il cristianesimo, la vita intesa come mero fun
zionamento biologico? In queste domande stanno i nodi di un comandamento su cui si scontrano oggi ragioni biopolitiche, teologiche, filosofiche e scientifiche.
E' possibile restituire uno statuto assoluto alla proibizione dell'omicidio?
Gli autori
Adriana Cavarero insegna Filosofia politica nell'Università di Verona. Fra i suoi volumi: "Tu che mi guardi, tu che mi racconti" (II ed. 2001), "A più voci" (2003), "Orrorismo ovvero della violenza sull'inerme" (2007), tutti pubblicati con Feltrinel
li.
Angelo Scola, Patriarca di Venezia dal 2002 e nominato cardinale dal 2003, ha insegnato Teologia nell'Università di Friburgo e nella Pontificia Università Lateranense. Tra i suoi volumi: "Una nuova laicità" (Marsilio, II ed. 2007), "Dio? Ateismo della ragione e ragioni della fede" (Marsilio, 2009) e "Buone ragioni per la vita in comune" (Mondadori, 2010).
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