«Mi sono reso sempre più conto, nei vari contatti col mondo presbiterale e consacrato, anche fuori d'Italia, di quanto l'idea di formazione permanente fosse e sia ancora piuttosto vaga e nebulosa, povera e ambigua, parziale e superficiale, più legata alla sociologia che alla teologia.... Ecco forse perché la cosa stenta a decollare e divenire prassi abituale e universale, per quanto se ne parli» (dall'Introduzione).
Le pagine del volume espongono il vero senso della formazione permanente, la sua
ragion d'essere e la funzione essenziale. Per rendere la vita dei presbiteri e dei consacrati sempre più ricca e matura.
Sommario
Parte prima. Verso una cultura della formazione permanente.
1. Cultura.
2. Oggi non esiste una cultura della FP.
3. Formazione.
Parte seconda. Metalità
1. Tesi (e antitesi).
2. Come una sintesi.
Parte terza. Sensibilità
1. Docibilitas.
2. Ruolo della formazione iniziale.
Parte quarta. Prassi
1. Le due anime della formazione continua: FP ordinaria e straordinaria.
2. Dalla FP straordinaria alla FP ordinaria (e ritorno).
3. Alcune indicazioni operative.
4. Un'esperienza concreta.
5. La commissione per la FP.
Conclusione.
Note sull'autore
AMEDEO CENCINI è sacerdote e religioso canossiano. Ha conseguito la licenza in scienze dell'educazione all'Università Salesiana, e il dottorato in psicologia all'Università Gregoriana; si è poi specializzato in
psicoterapia all'Istituto superiore di psicoterapia analitica.
Collana
diretta da Amedeo Cencini e A.Manenti
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