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Sport | Escursionismo e alpinismo | |
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FORNARI ANTONELLARumore appena visibile di scarpe chiodateGrafica Sanvitese |
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Verso le Tre Cime, due le grandi arterie colme di sacrifici da offrire al mai sazio dio dell'odio e del potere, arterie che per secoli e secoli videro il passaggio di popoli e di padroni. Infatti, fin dall'epoca dei Romani si parla di strade che attraversavano le valli che dal Cadore portavano in Tirolo. Il primo di questi "fiumi" cha paiono scorrere contrari perché dalla valli salgono ai Monti, fu la "Via Claudia" che si staccava da Feltre dalla più importante "Via Claudia Augusta Altinate" risalente al periodo compreso fra il 41 ed il 54 d.c. Per Belluno, Perarolo e Valle, seguiva l'ancor più antico tratturo che vide il passaggio dei Paleoveneti. Passava per Auronzo, il Monte Zovo, il Passo Montecroce Comelico arrivando là dove la Rienza abbandona la Drava. Il secondo, la "Strada d'Alemagna" (detta anche la "Via del Sale" per il commercio di spezie fra la Serenissima e la Germania), da Valle di Cadore proseguiva per Dobbiaco raggiungendo la precedente. E quando il giovane Regno d'Italia cominciò a procur are preoccupazioni per l'Impero Asburgico, questo reagì con una duplice strategia. Da un lato la diplomazia; dall'altro un grande lavoro per rafforzare i propri confini. Qui, forse, iniziò il notevole potenziamento della rete stradale fino in Tirolo. Le strade "dolomitiche" divennero sempre più importanti perché le Dolomiti stesse divennero punto cruciale del fronte e fulcro dell'immane tragedia che - tra il 1915 ed il 1917 - le investì. Giorno e notte infatti, sia da parte italiana che da parte austria ca, sarebbe stato necessario facilitare il transito delle artiglierie, del materiale bellico, delle truppe, delle lunghe file dei prigionieri di guerra. E, in breve, al fondo delle praterie dolcemente ondulate, fra oscure foreste, fra le pareti sovrastate da guglie potenti inondate di luce, ad attraversare sterminate giogaie, furono costruite strade per migliaia e migliaia di chilometri. Si parla di ben 5400 chilometri di cui 3200 "camionabili" e 1730 "ferrate". E poi mulattiere… E poi sentieri… E se o ggi i nostri Monti sono percorribili fin negli angoli che parrebbero inaccessibili, in gran parte lo si deve a questi immani lavori. Furono soprattutto gli Italiani a trovarsi impegnati i questi lavori. Gli Austriaci dicevano di loro che - dietro a tale spiegamento di strade - nascondevano la propri impotenza. E mentre i passi battono antichi tratturi, i suoni sono visibili e si naviga per paesaggi armoniosi e montagne velate dai più strani effetti d luce e leggende in cui confluiscono storia e fantasia, passione e fede. Su dunque, non solo per le imponenti strade che partivano dal cuore della Val Marzon, ma anche per le incredibili ed improbabili mulattiere che da Val Sassovecchio, dalla Val Fiscalina, dalla Val Campodidentro raggiungono - per rendere omaggio e recitare una preghiera - la "Trinità di Pietra", a Perfezione Assoluta, l'Equilibrio perfetto della Natura: LE TRE CIME… La collana: I libri di Antonella FornariI libri della collana, in bilico tra Storia e Montagna, ripercorrono gli itinerari aperti per necessità di guerra negli anni del Primo Conflitto Mondiale. Tutti gli itinerari sono corredati da cartine e foto a colori. L'AUTRICE: Antonella Fornari vive da parecchi anni a Borca di Cadore. |
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Data ultimo aggiornamento: Sabato 25 giugno 2011