La sera del 22 febbraio 1997 il Festival di Sanremo premiò il duo Jalisse, che vinse contro tutto e tutti.
Diventando così i simboli di una vittoria pulita, la prima dopo anni, e il simbolo di un’Italia che non ci stava più a farsi manipolare.
Quella sera, insieme al duo, vinse anche il popolo che in quell’occasione divenne “sovrano”. Erano finiti gli anni delle vittorie certe, già dopo l’Epifania.
Il pubblico non si lasciava più incantare da classifiche solo da montare, come una lib
reria dell’ IKEA. Voleva potersi considerare parte attiva. Voleva recuperare la dignità e il valore dell’essere “spettatore”. Fu una vittoria che però andava contro il sistema e il sistema li allontanò, facendoli diventare il simbolo delle meteore.
Del duo non se ne seppe più nulla. I Jalisse furono stritolati, estromessi, cancellati. Perché?
Chi aveva interessi a farlo?
§Quali coinvolgimenti c’erano dietro?
Quali sono state le strategie per cui un successo è scoppiato come
una bolla di sapone? Cosa accadde veramente all’Eurofestival?
Certi poteri son così forti da interrompere carriere con una semplice telefonata? Chi dà loro questo diritto?
Ma soprattutto oggi sarebbe ancora possibile?
Anche quest’anno è già tutto scritto?
Con che logica vengono scelte le canzoni del Festival di San Remo?
Possiamo pensare che sia il pubblico a scegliere i suoi miti, ad essere effettivamente “sovrano”, oppure siamo ancora manipolati?
Quale logica fa sì
che quest’anno, ad esempio, partecipi una cantante spagnola il cui merito maggiore sembra sia quello di essere la moglie del pilota della Ferrari Alonso?
Si può essere così “ingenui” da pensare che il Festival di Sanremo funzioni con una logica diversa da quella che contraddistingue e connota oggi l’Italia, da tutti i punti di vista, a livello mondiale?
Per un anno i Jalisse hanno fatto inceppare il sistema del Festival, in quanto si sono effettivamente contati i voti della gente. Poi s
i è riusciti a far credere che proprio loro due si fossero comprati il festival, e non serve la scheda DOXA pubblicata nel libro e le testimonianze dei giurati trascritte per capire che non fosse possibile.
Questo libro dà conto della “fine che hanno fatto i Jalisse” e svela i retroscena che hanno portato alla loro scomparsa. Intanto loro hanno continuato a fare musica parlando di valori umani, di pace, di uguaglianza, di diritti sociali e collaborando con grandi nomi, anche stranieri. “The show
must go on”, lo spettacolo però deve continuare, secondo le loro regole, naturalmente.
Allora dire: “Che fine hanno fatto i Jalisse?”, non vuol dire “Che fine abbiamo fatto noi tutti?” Ecco che possiamo affermare: “I Jalisse siamo noi”.
Grazie
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