Che cosa significa essere un asceta indù o una prostituta sacra, un mistico sufi o un tantrista necromante nell'India dei computer e dei centri commerciali? Le nove vicende qui raccolte, frutto di lunghi viaggi attraverso l'India (e di una magistrale conoscenza della sua storia), rivelano una singolare persistenza della fede e dei rituali in un mondo colpito da un mutamento convulso.
Nove vicende e nove personaggi memorabili: come il monaco buddhista che imbraccia le armi per difendere il Tibet
dall'invasione cinese, salvo trascorrere il resto dell'esistenza stampando bandiere di preghiera per espiare le violenze commesse; la guardia carceraria del Kerala che ogni anno abbandona per due mesi la sua prigione e diventa un danzatore di theyyam, ospitando nel proprio corpo una divinità e diventando così oggetto di venerazione; la monaca jaina che accudisce impassibile l'amica mentre questa si lascia morire ritualmente di inedia, per poi scoprire di non poter vivere senza di lei, e decidere quindi di
seguirla sulla medesima via.
Nove vite sospese tra fragilità umana e convinzioni incrollabili, che Dalrymple, da vero scrittore, racconta nell’unico modo possibile, o forse solo nel più efficace: calandosi al loro interno fino ad ascoltarne – e restituirne – la voce inconfondibile.
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