L'azione restaurativa presume la conoscenza materica, la concezione strutturale sottesa e le vicissitudini subite dall'opera. Bisogna successivamente formulare la diagnosi, ovvero mettere in campo tutti i mezzi di indagine e capire le cause del degrado (eziologia, in medicina). Segue la terapia, ovvero l'intervento vero e proprio con tecnologie e materiali conformi e compatibili.
A questa fase, nel settore delle costruzioni, dovrebbe seguire il collaudo, inteso a pronosticare la durata della nuo
va vita e le necessarie azioni manutentive.
Le indicazioni e gli strumenti presentati nella seconda parte per riparare, riabilitare o adeguare le strutture degradate o inadeguate ai nuovi carichi e funzioni, non sono prescrittive.
I vari capitoli restituiscono una casistica pratica, anche se filtrata dalla particolare visione del restauro del legno che privilegia tecnologie che fanno ricorso al legno per riparare il legno.
Viene introdotta una nuova accezione di manutenzione, cont
empla anche la sostituzione di parti, specie laddove si riconosca la presenza di elementi di sacrificio e l'intenzione della predisposizione per quest'azione manutentiva.
Nell'ultimo capitolo alcuni esempi aprono al progetto dell'intervento sulle strutture in opera, soprattutto per colmare deficienze di orditura spaziale, controventamento, deformabilità ed instabilità, cause frequenti di fuori servizio delle strutture lignee.
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