L'anima ama gli spazi. Non sappiamo che cosa sia questa entità o se esista davvero, nonostante l'enorme messe di dottrine e credenze al riguardo.
Constatiamo però che da sempre scrittori, filosofi, teologi e artisti la rappresentano attraverso immagini spaziali. È la più evidente e feconda delle contraddizioni che incontriamo riflettendo sull'anima: ciò che l'etimologia vorrebbe soffio vitale, iridescenza, pura energia dinamica, si affaccia alla nostra fantasia nelle forme statiche dello spazio
. L'inadeguatezza umana – rilevata da Leopardi – a parlarne in termini solo spirituali ha alimentato per secoli i simboli e le metafore che Lionello Sozzi censisce in un amplissimo e illuminante regesto.
Sotto la sua guida, ci aggiriamo pieni di meraviglia in una foresta di ambivalenze, dove interno ed esterno, superficie e profondità, chiusura ed apertura, angustia e infinitezza si scambiano spesso significati e tipologie. I luoghi dell'interiorità hanno la consistenza della pietra o la scivol
osità del baratro, sono avvolti dalle tenebre o rifulgono di luce divina, imprigionano la mente o schiudono interi orizzonti.
Il senso univoco dell'acropoli inespugnabile cara alla tradizione stoica o del castello intimo di Teresa d'Avila si incrina modernamente e sopravvive in Flaubert solo spartendo la sua regalità con l'immagine prosaica del retrobottega, a cui ricorse già Montaigne per alludere alla zona franca che ciascuno preserva in sé. Nel viaggio verticale dentro il proprio abisso si p
uò approdare all'equivoco «splendido ritiro» della Gertrude manzoniana, inciampare nelle «inutili macerie» di Montale, contemplare il «cielo interiore» intravisto da Schelling. Ma nessuno scandaglio è così desolato da rinunciare a una qualche spazialità. Anche il vuoto è un arredo dell'anima.
l'autore
Lionello Sozzi, professore emerito presso l’Università di Torino, socio corrispondente dell’Accademia dei Lincei e membro dell’Académie de Savoie e dell’Académie Saint Anselme di Aosta, è tra
i più illustri studiosi della civiltà del Rinascimento francese e della letteratura franco-italiana tra Settecento e Ottocento.
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