«Uno dei numerosi fili di questa raccolta di saggi può essere indicato con una sola frase: “Parthenope cerca il padre, e dopo molti sforzi e peripezie, lo ritrova insieme allo psicoanalista”...
Lo sforzo che Parthenope compie è uno sforzo che ognuno di noi dovrebbe fare. Come utilizzare nel lavoro clinico alcuni concetti elaborati da Bion, senza rimanere troppo soggiogati dal suo mito. In altri termini, come pensare i concetti proposti da Bion esprimendoli con le proprie immagini e parole, il proprio
stile e la voce.
Un secondo filo che compone la trama del libro corrisponde alla riflessione sulla difficoltà a pensare la guerra atomica. Parthenope opportunamente inizia mettendo in evidenza che il problema di pensare qualcosa non è mai separabile da quello di sentire e dare un posto alle emozioni che lo accompagnano...
Il tema che a me è sembrato però più originale è quello della geografia della mente...
Ho messo alla prova nel mio lavoro clinico questo modello delle mappe e delle
popolazioni. Ed in effetti, raffigurare la psiche dei pazienti – in tal modo – mi è risultato utile sia nella riflessione sul mio lavoro analitico, sia nelle discussioni con colleghi che mi portavano i resoconti del loro lavoro clinico.
Le mappe che a volte disegnavo durante le supervisioni riuscivano infatti a dare un’idea immediata della compresenza di aspetti diversi del funzionamento della psiche della persona di cui stavamo cercando di capire i problemi. Esse inoltre mostravano bene com
e certi modi di funzionare potessero essere molto distanti e quasi senza relazioni tra loro, mentre altri avevano confini in comune» (CLAUDIO NERI).
Collana diretta da Claudio Neri
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