Siamo convinti di sapere che cosa è una religione. Ma è sempre chiaro dove passa il confine tra una religione, una spiritualità, una sapienza, una ricerca dell’equilibrio vitale o dell’equilibro con le energie cosmiche? Insomma: anche la pratica dello yoga è una religione? E l’astrologia? E la scientologia? E il ricorso ai fiori del dottor Bach o all’omeopatia? Oppure ancora: una religione ha sempre a che fare con il credere, e il credere in un Dio?
Il credere è sempre elemento costit
utivo della religione? Le tradizioni religiose si modificano con il tempo? Come è giunto l’Occidente a comprendere che cosa è una religione? Secondo quali linee di tendenza la società contemporanea modifica il religioso? Le religioni corrispondono forse a una dimensione dell’essere umano, ed eventualmente a quale?
Un saggio densissimo, scritto con competenza e originalità, attento agli sviluppi in campo filosofico, antropologico, storico e sociale, rivolto non solo a studenti univer
sitari ma anche a un pubblico più vasto, interessato alla materia.
In appendice, il commento a due testi diversissimi ma illuminanti:
- uno di Tommaso d’Aquino («La religione è una virtù teologale?», dalla Summa theologiae, IIa-IIae, qq. 81-100)
- uno di Georg Simmel («La religione», dai Saggi di sociologia della religione).
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